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Monza, il peperoncino rosso e lo sceriffo
di Umberto De Pace


Non c'è dubbio, ha ragione il capogruppo della Lega Nord. Dobbiamo affrontare in modo serio il problema della sicurezza nella nostra città. Suggerirei quindi di partire dal cuore stesso della città, nell'applicare la sua ricetta.
Spray anti-aggressione in dotazione alle consigliere comunali per difendersi dai loro colleghi intemperanti; video sorveglianza delle sedute del consiglio comunale, con trasmissione in diretta su una rete locale, permettendoci così di gustare le performance dei nostri beniamini; istituzione di un numero telefonico a filo diretto con il C.C. per permettere ai cittadini di suggerire qualche variazione al tema della serata, ad esempio qualche ricorrenza, anniversario, battesimo, fidanzamento, malattia esantematica del pupo (anche se devo dire che la fantasia ai nostri eletti in tal senso non manca); migliorie e manutenzione all'impianto audio, che perbacco….fa acqua da tutte le parti; invito a tutti i capigruppo a recintare i propri banchi per prevenire l'arrivo di “carovane” straniere.
E poi ancora, avvalersi di guardie giurate per controllare i bollenti spiriti di quegli eletti che, bontà loro, in piena crisi adolescenziale, danno in escandescenza, battendo i pugni sul tavolo o urlando come forsennati e che poi, molto candidamente, si auto-candidano alla poltrona di sindaco (si sa l'adolescenza è la fase dello sviluppo caratterizzata dagli eccessi).
Non da ultimo tornerebbe utile l'installazione di impianti radio collegati alle forze dell'ordine per permettere al presidente dell'assemblea di segnalare subito situazioni di pericolo e di poter far svolgere durante le sedute del C.C. non dico la civile discussione ma almeno...la manutenzione straordinaria, ad esempio dell'impianto audio.
Ma poi quando dai giornali scopro che il nostro ispiratore è niente meno che un cow-boy, non riesco più a trattenermi dalla gioia. Si lui, il cow-boy padano invita il sindaco della nostra beneamata città a fare quello che tutti noi almeno una volta abbiamo sognato da bambini: lo Sceriffo.
E' vero devo essere sincero, appena letta la notizia la mia prima reazione del tutto razionale è stata “ma questo è un imb……”, ma poi il mio cuore ha capito che aveva ragione, sì a Monza ci vuole uno Sceriffo.
sceriffo
E così ho iniziato a sognare anch'io, come il nostro lungimirante cow-boy.
Faglia sceriffo, con la stella luccicante e due colts nelle mani, mentre spara ai piedi della sua “maggioranza” affinché si svegli e capisca (forse un po' in ritardo) che non sono a un pranzo di gala o al ballo delle debuttanti, ma in un saloon che è diventato oramai uno dei più malfamati della città e che quindi il bon-ton lo si lasci per tempi migliori e si inizi a pestar giù duro contro tutti i brutti ceffi e i manigoldi. E' poi giù, con due bei calci nel fondoschiena, fa volare dalla finestra chi nel frattempo sé addormentato o peggio ancora sta cercando di smaltire l'ennesima sbornia, pensando di essere ad una scampagnata. Dopo aver messo a posto la sua banda, ciliegina sulla torta, lo sceriffo veloce come una saetta prende la mira con occhio ferino e colpisce la fibbia della cintura del cow-boy padano, al quale calano inesorabilmente i calzoni svelando a tutti, i suoi famosi e tanto declamati “attributi”…nella sala neppure un oh!!! ammirato da parte delle colleghe di minoranza rompe il gelido silenzio.
Infine mi immagino che lo sceriffo, soffiando sulle canne ancora fumanti, riponga le sue colts nelle fondine e con passo deciso vada incontro all'altra banda (priva chiaramente degli sfascisti visto che li avevano già sistemati le guardie giurate…….peccato però; se no sai che divertimento per lo sceriffo!) e con tono autorevole propone loro una tregua, per il bene della città: niente più risse, né sparatorie, né atti di sabotaggio, ma rispetto e lealtà reciproci e un duro lavoro per risolvere i mille problemi che incombono sulla città. Una stretta di mano tra ciò che rimane dei due schieramenti suggella lo storico evento. Monza è salva, viva lo sceriffo.
Grazie cow-boy per avermi fatto sognare!
Ma come sempre dal sogno, prima o poi ci si sveglia. Arriva in città il Signor Prefetto e dichiara che: ”esiste un divario tra i rischi reali e quelli percepiti dalla gente” in tema di sicurezza, rassicurandoci tutti che la situazione della nostra città è tutto sommato tranquilla, nonostante i ripetuti allarmi lanciati dal nostro cow-boy.
No, non ci posso credere, disperato corro incontro al Prefetto e prostrandomi a suoi piedi lo supplico: “…non è così Signor Prefetto, forse non le è stato spiegato bene, ma non è della città reale di cui noi cittadini siamo preoccupati, ma del nostro consiglio comunale. Lì si che i rischi percepiti sono uguali a quelli reali. Faccia qualcosa e al più presto. Grazie.”

Umberto De Pace

da Monza capitale della sempre più piccola provincia di Monza & Brianza


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  29 ottobre 2006